Nostra Signora di Bonaria

24 Aprile, Nostra Signora di Bonaria: una nave, proveniente probabilmente dalla Spagna, si dirigeva verso l’Italia quando, all’improvviso, fu colta da una terribile tempesta, che mise a repentaglio la vita dell’equipaggio e dei passeggeri. Pur essendo esperti di navigazione, nessuno dei marinai riuscì a portare l’imbarcazione al sicuro. Il capitano, in un ultimo tentativo di salvare almeno gli uomini, ordinò di gettare in mare tutto il carico della nave. Così fu fatto ma senza risultato alcuno.

C’era anche una grande cassa, di cui s’ignorava il padrone e il contenuto. Fu gettata per ultima. All’improvviso, quasi per incanto, la tempesta cessò. Si cercò di riprendere la rotta prestabilita ma la nave, quasi costretta da forze misteriose, seguì la cassa che, dopo qualche tempo, si arenò sulla spiaggia, ai piedi della collina di Bonaria, era il 25 Marzo 1370. Molta folla, comprese le autorità religiose e civili, accorsero sulla spiaggia per rendersi conto dell’accaduto. Tutti contemplavano la cassa chiedendosi quale misterioso segreto racchiudesse. Si cercò di aprirla, ma nessuno ci riuscì. Si cercò di sollevarla, ma ogni tentativo fu vano.

La cassa era troppo pesante. All’improvviso una voce di bimbo, – un fanciullino in braccio a sua madre – gridò: Chiamate i frati della Mercede! Questi arrivarono in fretta e, senza difficoltà alcuna, sollevarono la pesante cassa e la trasportarono nella loro chiesa. I religiosi aprirono la cassa: all’interno vi era una meravigliosa statua della Madonna con il Bambino in braccio e, nella mano destra una candela accesa. Maria, la gran donna, venuta dal mare, aveva scelto la sua casa, sulla collina. Durante l’anno liturgico a Cagliari si celebrano tre feste solenni in onore della Madonna di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna e speciale Protettrice della gente di mare: il 25 Marzo, il 24 Aprile e la prima Domenica di Luglio.

Preghiera a nostra Signora di Bonaria

O Nostra Signora di Bonaria, vengo a Te in questa visita d’amore intendendo unirmi all’amore che in cielo riversano su di Te la Trinità Santissima, Gesù glorioso e tutta la Chiesa trionfante, militante e purgante.

Intendo con questa riparare a tutte le mie personali ingratitudini e a tutte le offese dell’umanità che trafiggono il tuo cuore Immacolato. Ho nel cuore anche il grido e le lacrime di tante anime che chiedono e sperano…

Depongo perciò nel Tuo grembo di Madre ai piedi del Tuo figlio Gesù che stringi al Cuore, le preghiere, le speranze, la fiducia di tutti coloro che Ti invocano sotto il prodigioso titolo di Nostra Signora di Bonaria.

Le grazie e i favori che accorderai ad ognuno dei tuoi figli, vicini o lontani, saranno anche gioia e conforto per me che imploro e ringrazio prostrato al tuo altare. O Nostra Signora di Bonaria, Speranza degli infermi e consolatrice degli afflitti. Tu che conosci i nostri bisogni e le nostre sofferenze degnati di rivolgere su noi tutti il Tuo sguardo materno.

Ave Maria… O Nostra Signora di Bonaria, Madre di misericordia e dispensatrice di ogni grazia, a Te ricorriamo fiduciosi che ci esaudirai guarendoci dalle nostre corporali e spirituali infermità. Ave Maria… O Nostra Signora di Bonaria, ascolta la nostra umile preghiera e ricolmaci dei tuoi benefici, ci sforzeremo di imitare le Tue Virtù, per poter un giorno essere partecipi della Tua gloria in Cielo. Ave Maria…

Vangelo del giorno

Gesù gridò e disse: «Chi crede in me, crede non solo in me, ma anche in colui che mi ha mandato, e chi vede me vede colui che mi ha mandato». Giovanni 12:44–45

Si noti che le parole di Gesù nel passaggio sopra citato iniziano affermando che “Gesù gridò…”. Questa aggiunta intenzionale da parte dell’evangelista aggiunge enfasi a questa affermazione. Gesù non si è limitato a “dire” queste parole, ha “gridato”. Per questo motivo dovremmo essere più attenti a queste parole e lasciare che ci parlino ancora di più.

Questo brano evangelico si svolge nella settimana precedente la passione di Gesù. Entrò trionfalmente a Gerusalemme e poi, per tutta la settimana, parlò a vari gruppi di persone mentre i farisei complottavano contro di lui. Le emozioni erano tese e Gesù parlava con sempre maggior vigore e chiarezza. Parlò della Sua morte imminente, dell’incredulità di molti e della Sua unità con il Padre nei cieli. Ad un certo punto durante la settimana, mentre Gesù parlava della Sua unità con il Padre, la voce del Padre parlò in modo udibile perché tutti potessero ascoltarla. Gesù aveva appena detto: “Padre, glorifica il tuo nome”. E poi il Padre parlò dicendo: “L’ho glorificato e lo glorificherò ancora”. Alcuni pensavano che fosse un tuono e altri pensavano che fosse un angelo. Ma era il Padre nei cieli.

Questo contesto è utile per riflettere sul Vangelo di oggi. Gesù vuole appassionatamente farci sapere che se abbiamo fede in Lui, allora abbiamo fede anche nel Padre, perché il Padre e Lui sono uno. Naturalmente, questo insegnamento sull’unicità di Dio non è una novità per noi oggi: dovremmo tutti avere molta familiarità con l’insegnamento sulla Santissima Trinità. Ma per molti aspetti questo insegnamento sull’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo deve essere visto come nuovo e meditato ogni giorno in modo nuovo.

Immagina che Gesù ti parli, personalmente e con grande vigore, della Sua unità con il Padre. Considera attentamente quanto profondamente Egli desidera che tu comprenda questo mistero divino della Loro unicità. Permettiti di percepire quanto Gesù vuole che tu capisca Chi è in relazione a Suo Padre.

Comprendere la Trinità attraverso la preghiera ci insegna molto, non solo su chi è Dio, ma anche su chi siamo noi . Siamo chiamati a condividere l’unità di Dio unendoci a Lui attraverso l’amore. I primi Padri della Chiesa parlavano spesso della nostra chiamata ad essere “divinizzati”, cioè a condividere la vita divina di Dio. E sebbene questo sia un mistero oltre la completa comprensione, è un mistero su cui Gesù desidera profondamente che meditiamo in preghiera.

Rifletti, oggi, sulla passione nel cuore di Gesù per rivelarti Chi è Lui in relazione al Padre. Sii aperto a una comprensione più profonda di questa verità divina. E mentre ti apri a questa rivelazione, permetti a Dio di rivelarti anche il Suo desiderio di attirarti nella Loro santa vita di unità. Questa è la tua chiamata. Questo è il motivo per cui Gesù è venuto sulla terra. È venuto per attirarci nella vita stessa di Dio. Credeteci con molta passione e convinzione.

Preghiera. Mio appassionato Signore, molto tempo fa hai parlato della Tua unità con il Padre nei cieli. Tu mi parli ancora, oggi, di questa gloriosa verità. Attirami, caro Signore, non solo al grande mistero della Tua unità con il Padre, ma anche al mistero della Tua chiamata a me a condividere la Tua vita. Accetto questo invito e prego di diventare più pienamente uno con Te, il Padre e lo Spirito Santo. Santissima Trinità, confido in Te.

 

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com