Suicidio assistito: primo storico si in Italia. Il primo Si in Italia per il suicidio assistito è dato a Mario, originario e vive ad Ancona. Tetraplegico da 10 anni. Vittoria della fondazione Coscioni ma i giudici hanno messo delle condizioni.
“Ha vinto Mario”. Questa è la scritta di un amico. Il ragazzo malato grave da 10 anni ha chiesto il suicidio. La decisione del suicidio assistito è autorizzata dall’Asur Marche dove hanno visto che sono rispettate tutte le norme stabilite dalla corte di Costituzionale. Le norme da rispettare sono:
tenuto in vita da trattamento di sostegno vitali;
affetto da una patologia irreversibile;
la sua patologia è fonte di sofferenze intollerabili;
lui è pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.
Suicidio assistito: rispettate le norme della Corte Costituzionale, Asur Marche dice Si a Mario
Mario consapevole di questa decisione ha dichiarato che adesso si sente più leggero del peso che aveva accumulato in tutti questi anni per la grave malattia.
Una battaglia da anni sostenuta dall’associazione Coscioni per dare via libera al suicidio assistito a quelle persone che ormai schiacciate dalla malattia vivono nella piena sofferenza.
Mario, sempre come stabilito dai giudici, può fino all’ultimo istante rifiutarsi di morire. Può il libera autonomia scegliere di finire la sua vita a casa, insieme ai suoi genitori e tutte le persone che lo vogliono bene.
Decidere il suicidio assistito per Mario non è un iter facile. Infatti il ragazzo dopo la decisione mostrata all’Asur Marche per 13 mesi è visitato da medici specialisti e ha frequentato psicologi autorizzati. Dopo una lunga riflessione è autorizzato il suicidio. Nel documento è specificato tutto, anche il tipo di farmaco che verrà somministrato.
Vicino a Mario e alla sua decisione, oltre ai suoi cari e la sua famiglia c’è stato anche Marco Cappato della fondazione Coscioni. Tutti conosciamo dalle cronache passate le sue battaglie che ha fatto e sostenuto a favore del suicidio assistito per i malati gravi.
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Questo in Italia è il primo caso. Vedremo dalle cronache nei prossimi giorni se si apre o si chiude una polemica che da anni è al centro dell’attenzione. Si aspetta qualche dichiarazione dal Vaticano.
Autore:
Paolo Tescione.
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