La terapia del canguro è un’abitudine che ben poche mamme e papà conoscono. Questa equivale a un momento davvero importante soprattutto per uno sviluppo sano nei confronti del vostro neonato. Il contatto pelle e pelle con la propria mamma, chiamato anche “skin to skin” viene utilizzato in gran parte dei reparti di terapia intensiva neonatale.
Quest’attività viene per l’appunto chiamata terapia del canguro proprio perché, i marsupiali hanno l’abitudine di tenere i loro bambini all’interno della tasca ventrale. L’efficacia di questa terapia, è supportata da molti studi scientifici che, dimostra quanto essa possa promuovere l’attaccamento e il rapporto tra genitori e il proprio bambino. Questo avviene soprattutto nei neonati nati prematuramente che riescono a ritrovare il battito del cuore della propria mamma.
La terapia del canguro: L’importanza del contatto pelle a pelle tra mamma e neonato
Il Gruppo di Studio Care neonatale della Società Italiana di Neonatologia spiega che: “L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda questa pratica per tutti i neonati prematuri. Oppure di basso peso ricoverati, nati nei Paesi ad alto e basso reddito. È considerata un metodo semplice ed efficace per promuovere salute e benessere nel neonato pretermine, ma anche a termine”.
“L’OMS la consiglia per tutto il periodo del ricovero e per più tempo possibile. Le indicazioni per iniziare la KMC dipendono dalle condizioni cliniche del neonato e non dall’età gestazionale. Non appena è “sufficientemente stabile“, anche se piccolissimo, intubato o con supporto ventilatorio. Non ci sono controindicazioni in casi di catetere venoso ombelicale, centrale o periferico” ha terminato il Gruppo Studio Care.
La Società Italiana di Neonatologia afferma quindi la grande importante che la terapia del canguro ancora poco conosciuta in Italia. L’OMS infatti, la consiglia soprattutto durante il periodo del ricovero e per un periodo di tempo che possono direttamente scegliere i genitori del neonato o della neonata.
