Il sito corazones.org riporta che Santa Gemma si avvicinò molto alla preghiera fin da piccola. Tanto che alcuni parenti la trovarono a pregare in ginocchio davanti a un’immagine mariana all’età di quattro anni.
Rispondendo su ciò che stava facendo, la ragazza disse: “Sto pregando l’Ave Maria. Vieni fuori, sono in preghiera”.
Ha imparato da sua madre, Dona Aurélia, l’amore per la preghiera e le cose di Dio. Sua madre morì quando Gemma aveva sette anni.
Nel libro Santa Gemma Galgani, amore totale di padre Ángel Peña, si racconta che “per tutta la sua vita, la sua preghiera preferita fu quella di ripetere decine di volte al giorno: ‘Vergine Santissima, fammi santo’”.
Secondo Corazones , dopo essere stata respinta da diverse comunità religiose a causa della sua fragile salute, Cristo l’avvertì che le avrebbe concesso grandi grazie. Poco dopo gli apparve la Vergine Maria e il suo angelo custode gli ordinò di compiere un atto di contrizione.
Allora la Madre di Dio la coprì con il suo manto e Cristo apparve con le ferite emanando fiamme di fuoco, che raggiunsero i piedi, le mani e il costato della santa. In questo modo riceveva periodicamente il dono delle stimmate.
Santa Gemma compose una preghiera per chiedere una grazia al Signore. In questa preghiera l’anima si presenta davanti al Signore piena di umiltà e fiduciosa nella potenza divina e onnipotente. Sotto, la preghiera:
“Eccomi ai Tuoi santissimi piedi,
o caro Gesù, per esprimerti la mia gratitudine per le continue grazie
che mi hai concesso e desideri ancora concedermi.
Quante volte ti ho invocato,
o Gesù, e mi hai reso felice.
Molte volte mi sono rivolto a Te e mi hai sempre consolato.
Come dovrei esprimermi con Te, caro Gesù?
Grazie!
Desidero ancora più grazia da Te,
o mio Dio, se Ti fa piacere ( menziona qui la tua richiesta ).
Se non fossi onnipotente, non farei quella richiesta.
O Gesù, abbi pietà di me. In ogni cosa sia fatta la tua santissima volontà”.