Una suora vede il Purgatorio: ci dice come è fatto – “Ci sono tre livelli…”

Per avere un’idea di come è organizzato il Purgatorio, possiamo vederlo bene da una suora francese morta il 22 febbraio 1871 all’età di 36 anni, e 2 anni e mezzo dopo (nel novembre 1873) iniziò ad apparire dal Purgatorio ad una consorella del suo convento, di nome Suor M. de LC (nome mantenuto anonimo nel manoscritto per tutelare l’identità delle monache, poiché il manoscritto fu pubblicato mentre la suora era ancora in vita) come riportato nel libretto “ An Unpublished Manuscript on Purgatory” pubblicato da The Reparation Society of the Immaculate Heart of Mary, Inc., 2002.

Una suora vede il Purgatorio: ci dice come è fatto

“Posso parlarvi dei diversi gradi del Purgatorio perché li ho attraversati. Nel grande Purgatorio ci sono diverse fasi. Nel punto più basso e doloroso è come un inferno temporaneo, e qui ci sono i peccatori che hanno commesso crimini terribili durante la vita e la cui morte li ha sorpresi in quello stato. Fu quasi un miracolo che si salvassero, e spesso dalle preghiere di santi genitori o di altre pie persone. A volte non avevano nemmeno il tempo di confessare i loro peccati e il mondo li credeva perduti, ma Dio, la cui misericordia è infinita, ha dato loro al momento della morte la contrizione necessaria alla loro salvezza per una o più azioni buone che hanno compiuto durante la vita. Per tali anime il Purgatorio è terribile. È un vero inferno con questa differenza, che all’inferno maledicono Dio,

Accanto a questi vengono le anime, le quali, pur non commettendo grandi delitti come le altre, erano indifferenti a Dio. Non hanno adempiuto ai loro doveri pasquali e si sono anche convertiti in punto di morte. Molti non hanno potuto ricevere la Santa Comunione. Sono in Purgatorio per i lunghi anni di indifferenza. Soffrono pene inaudite e sono abbandonate senza preghiere o, se si dice per loro, non possono trarne profitto. Vi sono in questa fase del Purgatorio religiosi d’ambo i sessi, tiepidi, negligenti dei loro doveri, indifferenti verso Gesù, anche sacerdoti che non hanno esercitato il loro sacro ministero con la riverenza dovuta alla Sovrana Maestà e che non hanno instillato l’amore di Dio sufficientemente nelle anime affidate alle loro cure. Ero in questa fase del Purgatorio.

“Ci sono tre livelli…”

Nel secondo Purgatorio sono le anime di coloro che sono morti con peccati veniali non del tutto espiati prima della morte, o con peccati mortali che sono stati perdonati, ma per i quali non hanno dato piena soddisfazione alla Divina Giustizia. In questa parte del Purgatorio vi sono anche gradi diversi secondo i meriti di ciascuna anima.

Così il Purgatorio delle anime consacrate o di coloro che hanno ricevuto grazie più abbondanti, è più lungo e molto più doloroso di quello della gente comune del mondo.

Infine c’è il Purgatorio del desiderio che si chiama Soglia. Pochissimi sfuggono a questo. Per evitarlo del tutto, bisogna desiderare ardentemente il Cielo e la visione di Dio. Questo è raro, più raro di quanto si pensi, perché anche le persone pie hanno paura di Dio e non hanno, quindi, un desiderio sufficientemente forte di andare in Paradiso. Questo Purgatorio ha il suo doloroso martirio come gli altri. La privazione della vista del nostro amorevole Gesù si aggiunge all’intensa sofferenza”.