Stanchezza primaverile e alimentazione

La stanchezza primaverile, per quanto si tratti di una condizione assolutamente soggettiva è un meccanismo ampiamente riconosciuto, che si instaura contestualmente al mutamento climatico di fine inverno. Tuttavia, in primavera le temperature diventano più miti e le giornate si protraggono, rendendosi più luminose e soleggiate. Tali cambiamenti si manifestano anche sull’organismo, infatti, i ritmi circadiani e l’equilibrio ormonale risultano fisiologicamente influenzati da tutto ciò, traducendosi in sintomi che in molti fanno fatica ad affrontare.

I segnali della stanchezza primaverile sono: una perdita parziale delle energie psico-fisiche, uno stato di apatia e spossatezza. Come affrontare questa fase di transizione? Sebbene gli aspetti da curare siano molteplici, l’alimentazione ricopre un ruolo di spicco, influenzando molteplici lati del benessere. Segue, a tal proposito, qualche dritta nutrizionale in merito, da poter applicare ai diversi pasti della giornata.

 La stanchezza primaverile: quali alimenti scegliere?

Le caratteristiche climatiche di primavera si traducono, dunque, in una condizione di stress a cui il corpo è costretto a far fronte. Alimentarsi con cibi energizzanti è il primo passo per contrastare la stanchezza di primavera, fornendo alle cellule tutti i nutrienti utili alla produzione di energia.

Via libera, quindi, alle fonti di vitamine del gruppo B. Tuttavia, queste vitamine che risultano funzionali al metabolismo energetico dell’organismo e, in particolare, ai cibi che contengono vitamina B1 (anche nota come tiamina). La vitamina B1 è coinvolta nella trasformazione del glucosio in energia utilizzabile. Di grande importanza, in tale contesto, un buon apporto di magnesio, anch’esso implicato nelle reazioni energetiche. Legumi, cereali integrali, frutta secca a guscio e semi oleosi costituiscono delle ottime fonti dei micronutrienti citati, da inserire nella propria alimentazione quotidiana.

Legumi

Il cambio stagionale richiede anche una certa dose di sostanze antiossidanti, decisamente utili nella neutralizzazione dei radicali liberi e nel supporto delle difese immunitarie. A tal proposito, è importante fare il pieno di vitamine C ed E, ma anche di componenti biologicamente attivi come i polifenoli e carotenoidi.

È il periodo adatto, dunque, per consumare alimenti vegetali di colore rosso, come il radicchio, la barbabietola e i pomodori, ma anche i melograni, le fragole e i frutti di bosco. Notevoli potenzialità antiossidanti anche nell’olio extravergine d’oliva, che rientra tra i pilastri della dieta mediterranea e da utilizzare rigorosamente a crudo per condire le pietanze.

Da considerare anche alcuni alimenti disintossicanti, che possano supportare gli organi implicati nella rimozione delle scorie metaboliche (reni, fegato, intestino). Un organismo costantemente ripulito dalle sostanze di scarto è infatti più efficiente nel contrastare la stanchezza primaverile: via libera, dunque, al consumo di carciofi, asparagi, e verdure crucifere, di gran lunga indicati in questo periodo dell’anno.

Stanchezza primaverile e integrazione

Dal punto di vista nutrizionale, la gestione della stanchezza primaverile può avvalersi di espedienti aggiuntivi, provenienti dal mondo dell’integrazione e della fitoterapia.

I soggetti che risentono maggiormente , sperimentando uno stato di malessere psico-fisico, potrebbero trarre beneficio dall’integrazione di componenti micronutrizionali, quali vitamine idrosolubili (vitamina C e vitamine del gruppo B) e magnesio, ma anche potassio, zinco e selenio. La spossatezza di primavera può essere trattata anche con la corretta integrazione di oligoelementi e, in particolare, di rame-oro-argento in combinazione.

Interessanti anche le numerose possibilità di trattamento naturale che derivano dal mondo botanico. Non mancano, a questo proposito, i preparati a base di estratti vegetali depurativi, realizzati per dare sostegno alla funzionalità epatica: tra le piante utilizzate spiccano il tarassaco e la curcuma, ma anche la moringa, il boldo e il carciofo.

Carciofi

Allo stesso modo, non mancano rimedi depurativi per i reni, prodotti a partire dalle piante tal quali di equiseto, betulla e ortica. Rilevanti anche i rimedi adattogeni, pensati per combattere, tra le altre cose, anche lo stress di inizio primavera: tra le specie di questa tipologia sono senza dubbio noti il ginseng, l’eleuterococco e la rodiola.

Canali di vendita

Tutti questi espedienti vengono commercializzati presso i canali di vendita appositi (farmacie, parafarmacie ed erboristerie), sotto forma di capsule, soluzioni liquide e parti essiccate per tisane.  È piuttosto semplice, inoltre, riscontrare formulazioni complesse composte di più principi attivi o estratti vegetali, la cui efficacia trova fondamento sui relativi effetti sinergici.

Ai fini di un corretto utilizzo, tutte le integrazioni dovranno sottostare al parere del medico, evitando rischi di qualsiasi genere. Da non sottovalutare, a tal proposito, eventuali allergie o patologie pregresse, così come le condizioni di gravidanza e allattamento.

È buona norma, tra l’altro, inserire qualsiasi integrazione nel contesto di una dieta varia ed equilibrata, correttamente impostata sulle esigenze nutrizionali del singolo.

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Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com