Perché un bambino tarda a parlare? Cosa fare, rimedi

Perché un bambino tarda a parlare: il ritardo evolutivo semplice del linguaggio è un rallentamento nell’evoluzione delle fasi dello sviluppo del linguaggio. Il bambino con questa difficoltà non presenta patologie di altro tipo. Si comporta normalmente in tutte le sue attività, è intelligente e con una buona comprensione del linguaggio. Produce, però, meno di 50 parole a 2 anni, non struttura la frase, usa molto il gesto per comunicare ed è compreso, generalmente, solo dalla madre.

Perché un bambino tarda a parlare?

Escludendo qualsiasi altra patologia, nel caso di ritardo semplice del linguaggio, uno dei motivi principali riguarda la mancata, o limitata. Esplorazione dello spazio circostante, o di stimolazioni: Dalla nascita, fino ai due anni di vita, il bambino deve essere circondato da un ambiente stimolante. Questo è il periodo in cui il cervello assimila la maggior parte delle informazioni, favorendo la maturazione del linguaggio. Risulta, quindi, importante che il bambino senta la voce materna, capti stimoli acustici di ogni tipo, si muova, gattoni e tocchi tutto, al fine di sperimentare e scoprire il mondo che lo circonda, affiancato costantemente da un genitore consenziente e partecipe.

Anche un’alterazione nel rapporto madre – figlio può inficiare sul normale sviluppo del linguaggio. Questo rapporto, se ben impostato, è la base per una buona maturazione affettiva del bambino. In caso contrario, il rischio, è che ci si dedichi poco al bambino e con scarsa disponibilità, adottando per lo più atteggiamenti rigidi, o iperprotettivi. Rigidità, iperprotezione, ansia, intolleranza o, peggio ancora, indifferenza impediscono al bambino di crescere sereno e fiducioso verso sé stesso e il mondo che lo circonda.

Il ritardo evolutivo semplice del linguaggio

La nascita di un fratellino è un evento che modifica l’andamento della vita familiare, motivo per cui richiede particolare cura e attenzione. Se il rapporto con il primo figlio è valido, l’arrivo di un fratellino non solleverà particolari problemi, naturalmente il bambino andrà adeguatamente preparato. Se, invece, la situazione risulta problematica, è probabile che il figlio maggiore provi disagio e si senta trascurato, temendo di perdere l’affetto dei genitori e modificando, di conseguenza, il proprio comportamento, diventando geloso e desideroso di ritornare a essere il più piccolo per attirare l’attenzione su di sé. In questi casi, la prima funzione a regredire, sarà proprio il linguaggio.

Evidenze scientifiche dimostrano che, anche il gemellaggio, potrebbe comportare un ritardo nello sviluppo del linguaggio. Con due gemelli, l’attenzione della madre tende a incentrarsi soprattutto su alimentazione, pulizia e sonno, trascurando i momenti di dialogo con i propri figli. I bambini, quindi, crescono facendosi compagnia tra loro, privi di modelli linguistici indispensabili per un buon sviluppo del linguaggio.

Altri fattori che possono causare un ritardo nello sviluppo del linguaggio sono la nascita prematura o le malattie a lungo decorso. Queste ultime prevedono ricoveri ospedalieri prolungati, per cui il bambino è costretto a rinunciare a tutta l’attività esplorativa, ricca di stimolazioni indispensabili per lo sviluppo del linguaggio.

Cosa fare per migliorare lo sviluppo del linguaggio

Generalmente, i bambini con ritardo evolutivo del linguaggio vengono segnalati dalla scuola materna, o dai genitori stessi, alla Logopedista. Una specialista del linguaggio che si occupa di trovare la soluzione più idonea per famiglia e bambino. La collaborazione dei genitori è fondamentale per aiutare il bambino a sviluppare le sue forme espressive e comunicative.

Il genitore deve operare delle strategie precise anche a casa, per stimolare il bambino nell’acquisizione del linguaggio: fin da piccolo, per esempio, può fargli guardare frequentemente dei libri con poche e chiare immagini, leggendogli le parole e associandole al disegno, per arricchire il suo vocabolario.
Anche provare a raccontare una storia e poi farsi aiutare a completarla risulta utile per stimolare la fantasia del bambino dandogli modo di esprimersi con semplici parole.
Bisogna ricordarsi, inoltre, di parlare con calma e in modo chiaro, di fare domande semplici, ripetendo più volte, e in vari contesti, ogni vocabolo per favorirne la memorizzazione.

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com