Un mese dopo l’incidente, il testo sul rapporto del giovane ha sorpreso anche lo stesso medico.
Un gravissimo incidente in scooter che ha coinvolto il giovane Abramo, allora 16enne, di Cali, in provincia di Pesaro e Urbino, è stato subito portato in ospedale nel reparto di terapia intensiva dal 118. Al momento dell’impatto stava soffocando, e qualcuno sul posto gli ha fatto un gesto per lasciarlo respirare, ha spiegato il giovane. Subito dopo l’incidente, il ragazzo è stato trasportato all’ospedale di Urbino in gravissime condizioni.
Grave incidente durante ‘acrobazie’ tra ragazzi
È successo tutto durante una gara motociclistica per le strade fuori dal centro cittadino. Uno dei due partecipanti ha investito un giovane che era quasi fermo in un’altra auto sul ciglio della strada. I genitori sono stati avvisati subito dopo che lo avevano portato all’ospedale di Urbino per la terapia intensiva. Il gelo si è solidificato nelle loro anime. Il medico ha visto che era grave ed è caduto immediatamente in coma. La diagnosi è spietata. “Frattura completa dell’osso occipitale e varie lesioni al cervello”, il medico ha subito spiegato la gravità della situazione e la difficoltà di superare quel momento. L’unica speranza risiede nella forza del suo giovane fisico. La madre del ragazzo ha subito attivato la preghiera.
Mentre è in coma, un misterioso monaco gli fa visita ogni giorno
Il quadro è ancora serio, ma ha ripreso conoscenza, il che è un buon segno. In quelle visioni, il giovane disse al monaco che non poteva pregare. Poi si è svegliato dal coma. Ma non sapeva chi avesse incontrato durante il coma. La madre non capiva che si riferiva a Padre Pio. Tuttavia, qualche giorno dopo, vedendo un immagine del santo donato da padre Maurizio, esclamò: “È il monaco che è venuto a trovarmi in ospedale”. Nell’immagine è un ritratto di Padre Pio quando era giovane.
Il ragazzo era stato a San Giovanni Rotondo con i genitori, entrambi fedeli a Padre Pio, ma non aveva idea di che aspetto avesse il monaco in gioventù. Una TAC un mese dopo la dimissione, mia madre è andata di nuovo dal dottore. “Signora, conosco le condizioni di suo figlio, la gravità dell’incidente… ma se un estraneo viene oggi a vedere la TAC, non può vedere nulla di quello che è accaduto”, è la reazione del neuroradiologo. “Quando sono tornato a casa ero sobrio e quando mi sono svegliato sono stato in grado di rispondere a ogni domanda”, ha detto oggi, molto tempo dopo che quell’evento ha cambiato la sua vita per sempre.
