Ci vuole fiducia per sottomettersi alle cure provvidenziali di Dio, specialmente nelle stagioni in cui sceglie di plasmare il nostro carattere attraverso le avversità.
Confidare in Cristo è il nostro cuore che si getta nelle braccia di Gesù, rinuncia alla propria volontà e si arrende alla sua volontà sovrana, per essere portato dove vuole.
La fiducia è il senso di fede più profondo che i Riformatori erano gelosi di recuperare. È più di una convinzione intellettuale; è un “intero impegno in se stessi”, una ferma o “coraggiosa fiducia”, un “movimento di tutto l’uomo interiore” e “l’uscita del cuore da se stesso e il suo riposare in Dio con fiducia”.
Quando “confidi nel Signore con tutto il tuo cuore”, non ti affidi a te stesso, ma a Lui per raddrizzare i tuoi sentieri nella vita (Prov. 3:5–6). Ci vuole umiltà per ammetterlo. Forza per farlo. Ci vuole abnegazione per praticarlo. Prov. 3:5–6 ). Ci vuole umiltà per ammetterlo.
Perché vi confondete preoccupandovi?
Lasciate la cura dei vostri affari a me e tutto sarà in pace. Vi dico in verità che ogni atto di vera, cieca e completa resa a me produce l’effetto che desiderate e risolve tutte le situazioni difficili . (…)
Mille preghiere non equivalgono a un unico atto di abbandono, non dimenticatelo mai.
Non c’è novena migliore di questa
O Gesù, mi abbandono a te. Gesù, prendi tu il comando.
“L’Abbandono a Gesù è l’unica pratica Cristiana più importante da fare”, ci dice papa Francesco. “Non si può pregare senza affidare la nostra vita al Signore Gesù. Bisogna essere certi che fidarsi di Gesù sia la preghiera migliore da fare”.