Educare i figli non è un compito semplice. Per farsi ascoltare dal proprio bambino è necessario che genitori e figli comunichino in modo efficace, secondo regole ben precise.
Andando oltre queste regole risulta sempre più difficile, per un genitore, farsi ascoltare, nonché comprendere le reali necessità del proprio bambino. Questo squilibrio può diventare causa di frequenti litigi e discussioni, generando un costante stato di malessere all’interno del singolo rapporto, o dell’intera famiglia.
Educare i figli: perché un bambino non ascolta i genitori?
Uno dei motivi per cui un bambino tende a non ascoltare la sua mamma è da ricercare nel modo di comunicare. Tuttavia, è importante adottare uno stile comunicativo consono alle esigenze del proprio bambino. Se il linguaggio utilizzato non è adatto, possono generarsi delle incomprensioni tra quello che viene richiesto e come questo venga interpretato.
Altre cause possono essere la scarsa attenzione da parte del bambino all’ambiente circostante, nel momento in cui è coinvolto nell’attività che sta facendo e quindi ignorare di ascoltare i genitori. In quest’ultimo caso, per farsi ascoltare, sarebbe utile riuscire ad attirare l’attenzione del bambino senza diventare aggressivi, ripetitivi o lamentosi.

Come parlare al proprio bambino per farsi ascoltare
Le modalità che un genitore adotta per farsi ascoltare e comprendere e educare i figli vengono definiti in pedagogia: stili comunicativi. Tuttavia, questa forme di comunicazioni sono di tre tipologie: aggressivo, assertivo o passivo. Lo stile aggressivo è tipico di colui o colei che vuole avere ragione a tutti i costi. Tale comportamento genera una sorta di competizione tra sé e il proprio bambino. Un comportamento simile tende a ridurre la solidarietà nei confronti del figlio con la conseguenza di essere evitati o allontanati da quest’ultimo.
Il genitore che adotta uno stile passivo è colui o colei che non si impone nei confronti del proprio bambino per paura di deluderlo o allontanarlo, una persona passiva teme di non essere accolta pertanto si presenta sempre accondiscendente nei confronti dell’interlocutore.
Un genitore con stile assertivo, invece, sa perfettamente cosa vuole e lo ottiene in modo corretto, rispettando sia se stesso che il proprio bambino, nel dialogo non c’è un soggetto che si impone o un altro che si sottomette, ma si cerca di ragionare insieme per giungere a una soluzione adatta per entrambe. Avere uno stile assertivo è senza dubbio quello più efficace perché induce ad ascoltare realmente il proprio bambino e comprenderne lo stato d’animo.
Cosa fare per farsi ascoltare dal proprio bambino?
Quindi, educare i figli si basa su un corretto stile comunicativo tra bambino e genitore e questo è molto importante. Bisogna ricordarsi che la reazione del bambino è direttamente proporzionale al modo in cui il genitore gli parla. Porsi al proprio bambino in modo aggressivo, infatti, può facilmente generare, da parte di quest’ultimo, una risposta che sia altrettanto aggressiva o una reazione che sia il suo completo opposto: il bambino potrebbe avere sempre meno autostima e chiudersi in se stesso, diventando timoroso o apatico verso il resto del mondo, soprattutto verso il genitore.
Pertanto, educare i figli e per farsi ascoltare dal proprio bambino bisogna, innanzitutto, accertarsi che quest’ultimo stia ascoltando, in che modo? Chiamandolo per nome e, qualora questo non fosse sufficiente, si potrebbe richiamare la sua attenzione guardandolo negli occhi o, soprattutto se il bambino è piccolo, ricercando un contatto fisico con lui.

Consigli per i genitori
Quando si è riusciti ad attirare la sua attenzione bisogna rivolgersi a lui in modo diretto, chiaro e conciso, senza essere ripetitivi o lamentosi, utilizzando un tono sicuro ma pacato. Se necessario, bisogna spiegargli quali saranno le conseguenze delle sue azioni qualora non dovesse ascoltare la mamma o il papà, per esempio: “Se non metti in ordine la stanza, difficilmente inviteremo ancora i tuoi amichetti”, “devi indossare subito il giubbotto, ltrimenti non riusciremo a essere a scuola a prendere tuo fratello prima che esca”.
Per farsi ascoltare dal proprio bambino, inoltre, potrebbe essere utile trovare un compromesso, dandogli un premio o un’altra possibilità, come, per esempio: “Se lavi i denti ti prometto che ti farò giocare per altri cinque minuti”. Dare al proprio bambino il buon esempio è il modo migliore per educarlo ad ascoltare l’altro e interagire con quest’ultimo in modo adeguato, utilizzando quindi uno stile assertivo.
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