Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Inserm e dell’Université Paris Cité in collaborazione con l’University College London (Regno Unito).
Dormire meno di cinque ore aumenta il rischio di malattie
Con la comparsa di tablet e smartphone nelle nostre camere da letto, la qualità del nostro sonno tende a deteriorarsi. La luce LED emessa dagli schermi, infatti, blocca la secrezione di melatonina, un ormone del sonno, sintetizzato nel nostro cervello e che aiuta ad addormentarsi. Tuttavia, durante la nostra vita, trascorriamo quasi un terzo del nostro tempo dormendo, e questo perché il sonno gioca un ruolo molto importante per la nostra salute e benessere.
Il potere protettivo del sonno
Chi ha detto che quando dormiamo non succede nulla nel nostro corpo? Il sonno è un processo molto complesso che si intreccia con il nostro ritmo circadiano (l’orologio interno del corpo umano che governa i processi fisiologici), che è cruciale per molte funzioni biologiche. A livello del nostro corpo, il sonno permette alle nostre cellule di rigenerarsi, di sviluppare il nostro sistema immunitario e di trasformare il grasso in muscoli. Ma il sonno ha anche un ruolo da svolgere a livello cognitivo. Ci permette di consolidare i nostri ricordi, migliorare il nostro apprendimento e digerire le emozioni, soprattutto quelle negative.
Stanchezza mentale, diminuzione della concentrazione, decisioni sbagliate, meno energia, diventare più irritabili… La mancanza di sonno può avere diverse conseguenze sulle nostre capacità fisiche e intellettuali. Ma a lungo termine, meno sonno contribuisce anche a indebolire il sistema immunitario e favorire lo sviluppo di malattie croniche come ipertensione, diabete, obesità, ecc.
Secondo le raccomandazioni della National Speed Foundation (NSF), ogni fascia di età ha esigenze di sonno diverse, che tendono a diminuire con l’età. Ad esempio, i neonati hanno bisogno di 16 ore di sonno, gli adolescenti 7-11 ore, rispetto alle 6-8 ore degli over 65.
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