Digiuno intermittente: cosa è, fa bene?

Digiuno intermittente: cosa è, fa bene? Questa è una delle domande più ricercate sul web. Il digiuno intermittente è qualcosa che va al di la di una semplice dieta. Nel 2016 è stato assegnato il Nobel della Medicina a Yoshinori Ohsumi per aver scoperto e descritto l’autofagia. Questa ultima è un meccanismo fisiologico fondamentale per la sopravvivenza delle cellule e per lo svolgimento delle loro funzioni.

L’autofagia è il processo fisiologico con cui le cellule del nostro corpo rimuovono dei componenti cellulari danneggiati (nutrendosi di essi). Tale meccanismo permette alla cellula di avere l’energia necessaria per proseguire con i suoi processi e di ripulirla da scarti potenzialmente dannosi, riducendo l’invecchiamento cellulare. Un modo per attivare l’autofagia è, proprio, il digiuno intermittente.

Che cos’è il digiuno intermittente?

Il digiuno intermittente è, in realtà, qualcosa che già tutti noi facciamo. Tra un pasto e l’altro, infatti, stiamo digiunando. Dalla cena alla colazione, solitamente, è il tempo maggiore del nostro digiuno (visto che vengono contemplate anche le ore in cui dormiamo). Il digiuno intermittente, quindi, non è altro che un digiuno consapevole, durante il quale lasciamo tempo alle nostre cellule di innescare il processo di autofagia. Non è una dieta ma, fatto nel modo giusto, ci permetterà comunque di perdere peso oltre ad ottenere tutti gli altri effetti benefici.

Questo digiunare in maniera consapevole, prevede vari schemi di applicazioni, si può digiunare dalle 16 alle 36 ore. Lo schema più utilizzato è 16-8 nel quale ci sono otto ore nelle quali è possibile mangiare e sedici ore nelle quali si digiuna. Questo non significa che nelle otto ore sia possibile mangiare a dismisura e qualsiasi cosa abbiamo a portata di mano, è importante mantenere il deficit calorico e un equilibrato apporto dei macronutrienti. Solitamente questo schema prevede il pranzo e la cena, si mangia quindi dalle 13 alle 20 per poi fare le sedici ore di digiuno saltando la colazione.

Come funziona il digiuno intermittente

Affinché le cellule abbiano la necessità di procurarsi energia e proteine innescando quindi l’autofagia, c’è bisogno, innanzitutto, di creare un deficit calorico che di solito riguarda sempre la riduzione del 30% del fabbisogno calorico giornaliero. Il vantaggio di questo digiuno consapevole è che è molto duttile, non ha una durata precisa e si può programmare sia nel lungo periodo che nel breve periodo. Come tutte le cose è opportuno prevedere un approccio graduale alla cosa.

E’ meglio garantire un periodo di digiuno che permetta di mangiare ogni giorno ad esempio schema 16-8.

Un buon metodo è alternare i giorni di restrizione calorica a giorni di alimentazione normale. Imporre lo schema restrittivo per 4-5 giorni e lasciare 2 o 3 giorni in cui si mangia normalmente, il weekend ad esempio.

Benefici e vantaggi del digiuno intermittente

Il vantaggio principale di questo digiuno è, senz’altro, il processo di autofagia che si innesca. Altro vantaggio è la perdita di peso, se impostato correttamente con un deficit calorico per tutta la settimana. Digiunare imposta un nuovo assetto metabolico e ormonale e, quando ben calibrato, è vantaggioso: aumentano i livelli di GH, il dispendio energetico, la lipolisi e si riesce a mantenere un buon controllo della fame.

Svantaggi del digiunare

Non ci sono svantaggi ne controindicazioni di per se nel digiuno intermittente, le uniche cosa a cui si può andare incontro è un uso sbagliato, una impostazione eccessiva del digiunare. Bisogna stare attenti a non abusare, intere giornate di fila senza cibo non sono affatto un buon metodo salutare per dimagrire o altro. Ancora un problema che può insorgere è: il non controllare il deficit calorico durante le ore di alimentazione e quindi abusare e mangiare in maniera sproporzionata.

Conclusione

Il nostro consiglio, quindi, è quello di parlarne con il proprio medico per eventuali disfunzioni o malattie particolari. La metodologia che ci sentiamo di consigliare, avendola provata, è quella dello schema 16-8 per cui saltare la colazione, è più facile da sostenere e da applicare. Durante il digiuno si possono introdurre liquidi senza zucchero come caffè e tè. Come in ogni dieta è consigliabile del di movimento fisico a questo proposito leggi il nostro articolo sul beach walking.

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com