Diabete 2 negli adolescenti, impennata per gli americani

Impennata del diabete 2, l’allarme arriva dai pediatri di tutto il  mondo. Il lockdown ha registrato un aumento di obesità e diabete adolescenziale. Si tratta di un dato preoccupante, in quanto, il diabete di tipo 2, nei giovani, ha subito un incremento del 77,2%, durante la pandemia.

Il diabete 2, detto anche diabete dell’adulto è una malattia cronica. Essa, si presenta con elevati livelli di glucosio nel sangue causata dalla non stabilità del funzionamento dell’insulina, un ormone, prodotto dalle cellule del pancreas.

Tale condizione, se non è prodotta in quantità sufficiente, il corpo non possiede più energia. Questa condizione è dovuta al calo di zuccheri, causando danni a vari organi. Il diabete 2, non è una forma autoimmune.

Esso, in genere, insorge da disordini metabolici associati a sedentarietà e a un’alimentazione scorretta, abusando di carboidrati e zuccheri.


Diabete 2: la ricerca

Uno studio pubblicato sul The Journal of Pediatrics riporta la  notizia che  gli adolescenti e i giovanissimi americani sono stati colpiti dal diabete 2, con una impennata di casi.

Nella primavera del 2020 siamo stati inondati di nuovi casi di diabete di tipo 2 a esordio giovanile. Eravamo abituati a vedere 50-60 nuovi casi all’anno e questo dato è aumentato a oltre 100 nuovi casi in un anno». Quasi un raddoppio, ha spiegato Megan Kelsey, del Children’s Hospital Colorado e una delle autrici del lavoro pubblicato.

“I colleghi di altre strutture vedevano la stessa cosa, quindi abbiamo riunito un team di ricercatori per valutare la frequenza e la gravità dei nuovi casi durante il primo anno della pandemia di Covid-19, rispetto alla media dei due anni precedenti”.

Effetto del Covid o long Covid?

Il diabete 2 è considerato il diabete da “lockdown”, in quanto, ha bloccato le attività sportive, le lezioni in presenza, per non parlare del consumo del “cibo pronto” a distanza ravvicinata. Tuttavia, non è chiaro se l’aumento del diabete è dovuto dall’infezione Covid o semplicemente a cambiamenti ambientali e fattori di stress durante la pandemia. A tal proposito è necessario ulteriori studi per capire se l’aumento è limitato agli Stati Uniti, oppure coinvolge il mondo.

In Italia, infatti, Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% di tutti i casi di diabete, circa i 2/3 dei casi di diabete interessano persone di oltre 64 anni.

Negli ultimi anni, viene diagnosticato in età adolescenziale, aumentando i casi di obesità infantile. I ricercatori hanno evidenziato che i bambini di tutto il mondo hanno frequentato lezioni scolastiche virtuale durante la pandemia, ovvero, un aumento del tempo davanti  agli schermi, apportando delle conseguenze, abitudini alimentari scorrette diminuzione dell’attività fisica e cattive abitudini del sonno, fattori che hanno tutti associazioni con un aumento dell’indice di massa corporea (Bmi).

Lo studio

I casi sono aumentati del 77,2% (1.463) dato più alto rispetto alla media (825) dei 2 anni precedenti, 2019 (886) e 2018 (765). Lo studio si è basato su 24 centri, includendo ragazzi al di sopra dei 21 anni di età con diabete di tipo 2: dalla ricerca è emerso che lo scompenso metabolico e chetoacidosi diabetica grave è aumentata durante la pandemia, in modo esagererato.

Kelsey  professoressa di endocrinologia pediatrica della scuola di medicina dell’ateneo del Colorado, afferma ” prima era raro sentire parlare di un bambino con diabete di tipo 2, ma ora la prevalenza di questa malattia negli adolescenti è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni. Il diabete di tipo 2 è associato a una malattia rapidamente progressiva e all’insorgenza precoce di complicanze e, sfortunatamente, era in aumento anche prima della pandemia di Covid”.

Pare che le diagnosi nei bambini stiano crescendo del 4-5% all’anno, nei giovanissimi è l’obesità. Lo studio rivela che negli Usa quasi un bambino su tre è in sovrappeso. La pandemia ha introdotto molteplici sfide e una maggiore attenzione ai bambini con disturbi preesistenti come il diabete durante  occorre approfondire le dinamiche che hanno portato all’impennata di nuove diagnosi nell’anno nero di Covid. “C’è ancora molto lavoro da fare” ha concluso Kelsey.

 

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com