Cordone ombelicale: donarlo è un atto di generosità

Il Ministero della Salute ricorda che in Italia è consentito donare il sangue del cordone ombelicale a scopo solidaristico oppure conservarlo ad uso dedicato. Nel sangue del cordone ombelicale ci sono le cellule staminali, identiche a quelle presenti nel midollo osseo. Queste sono in grado di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, cioè gli elementi fondamentali del nostro sangue. Una donna che decide di donare il cordone ombelicale offre a molte persone malate, una speranza in più di guarire. Questo perché il 50% dei pazienti affetti da leucemia e linfomi, per i quali è necessario il trapianto di midollo osseo, non dispone di un donatore compatibile all’interno della famiglia di origine o nei registri internazionali dei donatori volontari. In questi casi, quindi, il sangue del cordone ombelicale può sostituire il midollo per il trapianto.

La donazione non comporta nessuna sofferenza e nessun rischio, né per la mamma né per il neonato. L’operazione si avviene quando il cordone è già stato reciso. Il sangue del cordone, aspirato e raccolto in una sacca sterile, deve essere inviata alla Banca del cordone ombelicale. A questo punto seguono le analisi e la crioconservazione in speciali contenitori a 190 °C sotto zero. Il sangue può essere usato per il trapianto solo se risulta privo di agenti infettivi. Per accertarsene la futura mamma deve sottoporsi a due semplici prelievi di sangue, uno al momento del parto e l’altro sei mesi dopo. Per questo motivo, le donne che desiderano compiere questo gesto generoso, devono dare il loro consenso.

Quando si può donare il cordone ombelicale e/o conservarlo?

Il Ministero della Salute prevede la possibilità di conservare il proprio cordone a scopo di solidarietà. Questo per la donazione per il trapianto a persone malate al di fuori della famiglia. O ancora si può conservare per uso dedicato al proprio neonato, un uso quindi “personale”. In ultimo si può conservare anche per uso dedicato nel caso di famiglie ad alto rischio di avere dei figli affetti da malattie geneticamente determinate. Quelle per le quali risulti appropriato il trapianto.  

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com