Consigli ai genitori di bambini con disturbo del linguaggio

Nel disturbo del linguaggio primario il bambino presenta unicamente difficoltà nel parlare. Parla poco o nulla, usa poche parole, confonde le lettere, struttura male le frasi o presenta un’alterata pianificazione discorsiva.

La maggior parte dei disturbi primari di linguaggio si risolve col tempo. Tuttavia è importante intervenire precocemente sia perché questi disturbi tendono a evolversi in disturbi dell’apprendimento scolastico (lettura e scrittura). Sia perché sono, spesso, indice di fragilità in qualche altra componente cognitiva.

Perché la famiglia ha un ruolo fondamentale?

I genitori hanno un ruolo fondamentale nel processo di risoluzione dei disturbi del linguaggio:
sono loro che stanno più a contatto con il bambino. Lo crescono e lo educano e che devono dare man forte al Logopedista nel percorso di trattamento delle difficoltà del figlio, seguendone le indicazioni.

In realtà, già spontaneamente, un genitore mette in atto dei comportamenti utili alla stimolazione del linguaggio nel proprio bambino. Tuttavia esserne consapevoli può aiutare a rinforzare questi comportamenti e ad arricchirli ulteriormente.

Consigli pratici per i genitori 

Di seguito alcune indicazioni da seguire affinché un genitore acquisisca delle buone abitudini comunicative con il proprio bambino. Questi consigli possono risultare utili sia nel caso di bambini con difficoltà, sia per coloro che stanno sviluppando il proprio linguaggio.

Sviluppo del linguaggio

 

  • Mantenere il contatto oculare: lo sguardo è la prima cosa che si instaura nel rapporto mamma-figlio, fondamentale durante l’allattamento al seno, importantissimo nella conversazione. Attraverso lo sguardo il bambino presta più attenzione a ciò che gli viene detto, alle espressioni del viso e ai movimenti della bocca per imitarli nell’articolazione dei suoni.

 

  • Centrarsi sul bambino: gli adulti devono mostrarsi pienamente disponibili a comunicare con il bambino, ponendo attenzione ai suoi comportamenti, considerandoli significativi e comunicativi e rispondendo a essi in modo altrettanto comunicativo. In questo modo si incoraggia il bambino ad esprimersi.

Disturbo del linguaggio: parlare tanto, ma lentamente

i bambini imparano il linguaggio ascoltando chi gli sta intorno. Per questo la nostra produzione linguistica è per loro un esempio da seguire per costruire un linguaggio ricco. E’ importante parlare molto al bambino mantenendo però un eloquio lento che gli dia il tempo di comprendere e mettere assieme tutti gli elementi della frase.

  • Porre domande e dare il tempo di rispondere: è importante stimolare il dialogo ponendo dei quesiti ai bambini e aspettando il tempo necessario affinché possa comprenderli per poi formulare una risposta; evitiamo di fare domande incalzanti una di seguito all’altra, si provocherebbe solo tanta confusione. 

 

  • Aspettare che abbia finito e bilanciare i turni della conversazione: bisogna lasciare al bambino il tempo di terminare la frase o il discorso, senza interromperlo o parlare al suo posto, così imparerà a comprendere il rispetto del turno nella conversazione.

 

Disturbo del linguaggio: denominare

Ciò che gli sta intorno per arricchire il suo vocabolario.

 

  • Descrivere e commentare le azioni quotidiane: “Adesso ci laviamo le mani, perché dobbiamo mangiare” “Sai cosa ho preparato?” “La pasta al pomodoro che ti piace tanto!”, in questo modo gli si fornisce un modello per la costruzione della frase e del dialogo facilitando l’apprendimento di parole.

 

  • Ripetere al bambino parole o frasi che lui ha sbagliato: è compito dell’adulto dare un modello corretto, ripetendo e magari arricchendo quelle espressioni o quelle parole che  il bambino sbaglia. Chiedere al proprio figlio di ripetere o dirgli che ha sbagliato, potrebbe provocargli noia e frustrazione. 

 

  • Leggere insieme al bimbo libri con immagini che possono essere descritte, con il racconto gli si fornirà un modello per la narrazione di storie ed eventi personali e con le figure una traccia grafica da seguire per non perdere il filo del discorso.

 

Evitare i vizi orali: non protrarre troppo a lungo l’uso del ciuccio o del biberon (l’ideale sarebbe non oltre i 2 anni) e cercare di scoraggiare altre abitudini viziate come succhiare il dito, oggetti vari, ciocche di capelli, mangiarsi le unghie, mordere le matite ecc…tutto questo per evitare lo sviluppo di difetti di pronuncia e di deglutizioni deviate.

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com