Ansia materna: Come gestirla al meglio e come superarla senza problemi

Ansia materna può colpire tantissime mamme in modi completamente differenti. È importante capire come riconoscerla ma soprattutto come poterla tratta e superare. Proprio per questo motivo, come riportato dal sito Gravidanza Online, a parlare di questa fondamentale problematica è la psicologa Valentina Scoppio. Molto spesso essa è un’ansia normale che colpisce svariate mamme ma a volte, può trasformarsi in una vera e propria patologia.

Per capire al meglio come superarla, è importante capire cos’è realmente e a spiegarlo è proprio la psicologa Valentina Scoppio. La stessa ha così spiegato che: “Da questo punto di vista, l’ansia è una risorsa. Si tratta di un tipo di ansia assolutamente sana. Anche l’ansia materna può essere sana. Le mamme sono dotate di questo tipo di ansia sana, perché si trovano a dover gestire situazioni potenzialmente pericolose.”

“Questo tipo di ansia, di stato di allerta, si attiva per proteggere il bambino quando è molto piccolo, fragile e indifeso. In questo modo, la mamma svilupperà l’accudimento nei confronti del bambino, e il bambino l’attaccamento verso la mamma” ha proseguito.

Ansia materna: Come gestirla al meglio e come superarla senza problemi

Questo tipo di ansia si contraddistingue in quella sana e in quella negativa che diventa una vera e propria patologia. La psicologa infatti, ha spiegato “l’ansia sana”: “La mamma attiva delle fantasie, in situazioni potenzialmente rischiose, che si rivelano benefiche perché le permetteranno di proteggere il bambino. Per esempio, nel caso in cui il bambino si avvicini a una presa di corrente, l’attivazione ansiosa è protettiva”.

“Darà l’input alla mamma per attivarsi fisicamente, prendere in braccio il bambino, e allontanarlo dalla presa. Quando questa attivazione diventa sproporzionata, invece, le reazioni della mamma diventano eccessive anche in situazioni tranquille; in questo caso, abbiamo a che fare con un’ansia patologica” ha proseguito Valentina Scoppio.

Quando l’ansia si trasforma in patologia

La psicologa ha poi spiegato quando l’ansia si trasforma in una vera e propria patologia da controllare e da curare. “In questi casi, il rischio è quello del controllo assoluto che la mamma vorrebbe esercitare; esercitando questo controllo, però, non permette al bambino le sue esplorazioni, che comprendono anche le cadute, e che sono necessarie alla crescita e al percorso del raggiungimento dell’autonomia. Se il bambino barcolla, oppure cade, e la mamma reagisce in modo ansioso, dicendo al bambino di stare fermo o di non muoversi, il bambino assorbe un’ansia che non gli serve”.

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“Bisogna partire dal presupposto che una mamma pensa di fare il bene del figlio. Quando ci si avvicina alla mamma ansiosa, l’approccio deve aiutarla a comprendere che la sua modalità va rivista, ma serve un approccio morbido. Per esempio, si può iniziare dicendole che la si vede molto stressata, che la maternità le prende del tempo, per poi arrivare a dire che se da sola fa fatica, magari potrebbe essere utile un confronto con uno psicologo” ha terminato la psicologa.

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com