Abitudini viziate nel bambino: ecco le principali
L’uso del ciuccio, del biberon e la suzione del dito sono le abitudini viziate più amate dai bambini. Queste abitudini assumono valore emotivo nel percorso di crescita dei bambini, per esempio, li calmano e rasserenano, motivo per cui non vanno del tutto penalizzate.
Infatti, non è l’abitudine in sé a essere rischiosa per il bambino, bensì il suo utilizzo eccessivo o prolungato nel tempo. Altre abitudini viziate sono: il succhiamento del labbro, della lingua, delle guance, dei capelli, o di oggetti in genere.
Un’altra categoria di abitudini viziate nei bambini, note come parafunzioni, comprende: il bruxismo, il serramento o il digrignamento dei denti. Esse possono avvenire sia di giorno che di notte, causando danni non solo ai denti ma anche a tutte le componenti dell’apparato masticatorio. A volte, possono essere sintomi o segnali di altre patologie, da individuare con un’accurata visita dal dentista.
Abitudini viziate nel bambino: perché eliminarle
Col passare degli anni, queste abitudini, può interferire negativamente con lo sviluppo muscolare e scheletrico del bambino, alterandone deglutizione e respirazione. Le strutture coinvolte sono quelli che costituiscono la cavità orale: lingua, guance, labbra, palato e denti.
La bocca, infatti, è un insieme complesso di ossa e muscoli in costante equilibrio fra loro. Quando il bambino ha in bocca il ciuccio, la tettarella del biberon o il dito, la lingua assume una posizione scorretta all’interno della bocca: appoggiata in basso, sul pavimento orale, piuttosto che nella sua posizione fisiologica, cioè in alto, sotto il palato e dietro gli incisivi superior.i
Un costante e scorretto posizionamento della lingua all’interno della bocca, rompe l’equilibrio fisiologico dell’intero complesso di muscoli e ossa, causando alterazioni all’occlusione dei denti e alle funzioni orali, influenzando il sorriso e non solo.
Vizi orali e bambini: quali conseguenze?
Le principali conseguenze relative al protrarsi nel tempo di un’abitudine viziata possono essere: deglutizione atipica, respirazione orale o a bocca aperta e difficoltà di linguaggio.
Movimenti o posizionamenti errati della lingua possono generare malocclusioni dentali, cioè alterata chiusura delle arcate dentali per allineamento anomalo tra denti superiori e denti inferiori (denti a coniglio, per esempio).
Le malocclusioni possono verificarsi anche se il bambino ha l’abitudine di mangiarsi le unghia o rosicchiare penne e matite. La prolungata suzione del dito, del ciuccio o della tettarella del biberon può causare la malformazione del palato, generando il cosiddetto palato ogivale, cioè un palato alto e stretto. Questa struttura anomala del palato può generare un’eccessiva pressione di quest’ultimo contro la parte inferiore del naso, compromettendo la corretta respirazione cioè quella che prevede l’inspirazione dal naso e l’espirazione dalla bocca.
Ne consegue una respirazione prevalentemente orale, cioè a bocca aperta. Nel naso l’aria inspirata viene filtrata prima di passare ai polmoni, nella bocca no, per cui quando si ha una respirazione prevalentemente orale, il bambino è più soggetto a carie, tonsilliti o altre malattie respiratorie.
Senza considerare che un’alterata struttura dei denti e del palato richiede, quasi sicuramente, l’uso di un apparecchio per i denti, e quindi spese abbastanza elevate. Un’altra conseguenza del persistere di un’abitudine viziata è l’otite, cioè l’infiammazione dell’orecchio. Orecchio e bocca sono collegati fra loro da un canale chiamato Tuba di Eustachio.
Altri
I movimenti della lingua, se svolti correttamente, favoriscono la contrazione dei muscoli responsabili dell’apertura di questo canale e quindi della ventilazione dell’orecchio, impedendo l’accumularsi di muco al suo interno, e quindi l’otite. Molti suoni del parlato, inoltre, necessitano di determinati movimenti e posizionamenti della lingua per essere pronunciati correttamente.
L’alterazione di questi movimenti, o una debolezza generale dei muscoli che permettono alla lingua di muoversi, provoca la scorretta articolazione di alcuni suoni, tra cui, per esempio la /s/. L’imperfetta pronuncia di questo suono è detta sigmatismo. Il bambino potrebbe faticare anche a ingoiare correttamente la saliva, la quale può accumularsi e, a volte, fuoriuscire dalla bocca, sia di notte che di giorno. Questo, unito alle difficoltà di linguaggio, può mettere a disagio il bambino quando si relaziona con i pari, generando isolamento e frustrazione.
Quando eliminare un’abitudine viziata?
Il momento migliore per eliminare un’abitudine viziata è intorno ai 2 anni e non oltre i 36 mesi. Per esempio, se il bambino ha il vizio si succhiarsi il dito è importante che quest’abitudine venga interrotta prima che gli spuntino i denti incisivi permanenti, solitamente ciò accade intorno ai sei anni.
Eliminando l’abitudine i denti definitivi non rischiano di essere spinti verso fuori, acquisendo il corretto posizionamento all’interno della bocca. I danni provocati dalle abitudini viziate sono tanto gravi quanto maggiore risulta l’intensità, la durata e la frequenza del vizio. Prima l’abitudine viene corretta, meno gravi saranno i danni che ne derivano.
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